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Una visita a Firenze
è un viaggio nella storia della nostra cultura.

Dan Brown ha ispirato con la trama di Inferno, che si sviluppa nei principali luoghi storici della città, la volontà di ripercorrere la cronologia del racconto (anche se non esattamente nello stesso ordine ma nel limite del possibile reale!) per rendere particolarmente significative le visite della città previste durante il Vostro soggiorno a Firenze. Così come per permettere agli amanti di Dan Brown di immedesimarsi con la storia o stimolare la curiosità di leggere il libro per chi non lo conosce. Potrete poi successivamente rivivere le ore passate in compagnia del mistero di “Inferno” nel film che uscirà il prossimo 13 Ottobre.

Il profilo inconfondibile di Dante che ci guarda dalla copertina è il motore mobile di un thriller che di “infernale” ha molto. Il ritmo, prima di tutto, e poi il simbolismo acceso, e infine la complessità dei personaggi che conducono a un esito raro per i romanzi d’azione: instillare nel lettore il fascino del male, addirittura la sua salvifica necessità. Non è affatto sorprendente che lo studioso di simbologia Robert Langdon sia un esperto di Dante, anzi. È naturale che al poeta fiorentino e alla visionarietà con cui tradusse in forme solenni gli oscuri avvenimenti della sua epoca tormentata il professore americano abbia dedicato studi e corsi universitari ad Harvard. E quindi è normale che a Firenze Robert Langdon sia di casa, che il David e piazza della Signoria, il giardino di Boboli e Palazzo Vecchio siano per lui uno sfondo familiare, una costellazione culturale e affettiva ben diversa dal palcoscenico turistico percorso in tutti i sensi di marcia da legioni di visitatori. Ma ora è tutto diverso, non c’è niente di normale, nulla che possa rievocare una dolce abitudine. Questa volta è un incubo e la sua conoscenza della città fin nei labirinti delle stradine, dei corridoi dei palazzi, dei passaggi segreti può aiutarlo a salvarsi la vita. Il Robert Langdon che si sveglia in una stanza d’ospedale, stordito, sedato, ferito alla testa, gli abiti insanguinati su una sedia, ricorda infatti a stento il proprio nome, non capisce come sia arrivato a Firenze, chi abbia tentato di ucciderlo e perché i suoi inseguitori non sembrino affatto intenzionati a mollare il colpo. Barcollante, la mente invasa da apparizioni mostruose che ricordano la Morte Nera che flagellò l’Europa medievale e simboli criptici connessi alla prima cantica del Divino poema, le labbra capaci di articolare, nel delirio dell’anestetico, soltanto un incongruo “very sorry”, il professore deve scappare. E, aiutato solo dalla giovane dottoressa Sienna Brooks, soccorrevole ma misteriosa come troppe persone e cose intorno a lui, deve scappare da tutti. Comincia una caccia all’uomo in cui schieramenti avversi si potrebbero ritrovare dalla stessa parte, in cui niente è quel che sembra: un’organizzazione chiamata Consortium è ambigua tanto quanto un movimento detto Transumanesimo e uno scienziato come Bertrand Zobrist può elaborare teorie che oscillano tra utopia e aberrazione. Alla fine di un’avventura che raggiunge momenti di insostenibile tensione, Dan Brown ci rivela come nel nostro mondo la distanza tra il bene e il male sia breve in maniera davvero inquietante, catastrofe e salvezza possano essere questione di punti di vista e anche da una laguna a cielo coperto si possa uscire a riveder le stelle.

Antefatto

Il romanzo si apre con una misteriosa figura chiamata l'Ombra che, per fuggire a dei misteriosi inseguitori, si getta dal campanile della Badia Fiorentina.

A Firenze

L’itinerario che il professore segue a Firenze comincia da Porta Romana, l’accesso in pietra lungo le mura che un tempo circondavano la città, costruite nel 1326. Sei strade principali convergono dinanzi alle porte, dove una rotonda filtra il traffico mentre si erge al centro un’imponente statua del Pistoletto di una donna che dà le spalle a Porta Romana e un’altra, in equilibrio sulla sua testa, che guarda invece verso la Porta all’interno delle mura.
Sul lato destro della Porta, troverete l’entrata ai Giardini di Boboli; più avanti sulla destra vi è un largo accesso all’Istituto d’Arte, un’impressionante strada alberata con imponenti querce che formano come una sorta di cupola, che incornicia il profilo giallo dell’edificio in lontananza. L’edificio giallo, attualmente in fase di ristrutturazione, fu commissionato non dalla famiglia de’ Medici come scrive Dan Brown nel suo libro, ma dal Re d’Italia, quando Firenze ne fu capitale per il breve periodo dal 1865 al 1871. Qui vi erano situate le scuderie reali, dato che la corte si era stabilizzata proprio accanto a Palazzo Pitti. Dal 1920, l’edificio ha ospitato l’Istituto di arti applicate divenendo nel 2011 un liceo d’arte. Il suo più grande tesoro è costituito dalla collezione di più di 3000 calchi di gesso di alcune delle opere più importanti e significative di Firenze e dell’Italia.
Il nostro professore, insieme alla sua compagna di avventure Sienna, stanno fuggendo verso il centro storico e decidono di scavalcare le mura accanto all’Istituto d’Arte per entrare nel Giardino di Boboli. Nonostante il pericolo di essere seguito, il professore non riesce ad ignorare la bellezza dei luoghi che lo circondano. Il Giardino di Boboli, infatti, uno dei più belli d’Italia, offre ai visitatori dei percorsi in legno ricoperti da cupole, laghetti, fontane, un anfiteatro e sculture sparse un pò ovunque. Artisti come Niccolò Tribolo, Giorgio Vasari e Bernardo Buontalenti hanno contribuito alla creazione di quest’opera d’arte.
La coppia si fa strada attraversando il giardino godendosi la vista di Firenze e del Duomo lungo la strada fino ad arrivare alla Grotta del Buontalenti, un'opera d’arte del tutto singolare che mette insieme architettura, pittura e scultura. La grotta è divisa in 3 stanze, con obelischi simili a stalattiti e fango che cola dalle pareti, creando mirabolanti effetti, come se la pietra fosse sul punto di fondersi. In mezzo a questo scenario, potete ammirare statue di animali e personaggi umani, tra cui i Prigioni di Michelangelo, che originariamente furono posti qui, ma in seguito furono sostituiti con delle copie, mentre gli originali furono sistemati nell’Accademia, che offriva una migliore protezione.
La grotta è chiusa con un cancello e possiamo solo intravedere gli Amanti nella seconda stanza e la Venere della Grotticella del Giambologna in quella più distante. Provate ad immaginare la grotta all’epoca dei Medici, quando le pareti erano ricoperte di acqua ed un acquario era stato posto nella cavità in cima per creare uno splendido gioco d'acqua sulle pareti. Il Giardino di Boboli, insieme a Palazzo Pitti, è considerato la parte nobile della Firenze d’Oltrarno, che coincide con la riva sinistra del fiume che attraversa la città. Palazzo Pitti e il Giardino ospitano i tesori della famiglia dè Medici, dei Lorena e di tutte quelle che durante i secoli hanno vissuto e dominato su Firenze.
Dopo 5 secoli di storia, il Corridoio Vasariano diventa la via di fuga anche per Robert e Sienna nel loro Inferno. Il corridoio è il passaggio segreto commissionato da Cosimo de’ Medici a Giorgio Vasari come via di accesso diretta e priva di rischi e pericoli da Palazzo Vecchio alla residenza di Palazzo Pitti. Una piccola porta d’uscita si trova proprio accanto alla Grotta del Buontalenti, ma il corridoio ovviamente percorre tutta la strada per poi finire a Palazzo Pitti. Quindi seguirli da fuori, dal momento che il passaggio si dirige verso Ponte Vecchio oltrepassandolo fino agli Uffizi, per poi terminare a Palazzo Vecchio.
Normalmente per i visitatori di Firenze, è impossibile visitare e percorrere il corridoio come fanno i nostri due avventurieri, ovvero in senso opposto! Ma gli Ospiti Saras potranno – in esclusiva – percorrere il Corridoio Vasariano entrando dalla Galleria degli Uffizi. Il corridoio è un meraviglioso esempio di genio architettonico: commissionato nel 1565 da Cosimo dè Medici per celebrare le nozze di suo figlio Francesco I con Giovanna d’Austria, il passaggio fu completato in soli 5 mesi! E’ lungo circa un chilometro e dove non riuscite a vederlo, è perchè si insinua direttamente nelle residenze private che già esistevano. Un modo per seguirne il tracciato è cercare le finestre tonde che lo caratterizzano in tutta la sua estensione, dal tratto davanti alla Chiesa di Santa Felicita, a quello passante sopra Ponte Vecchio e i suoi negozi e lungo l’Arno, in uno splendido passaggio a volta elevato che termina negli Uffizi.La maestosa Sala dei Cinquecento, che era solita ospitare il consiglio maggiore di Firenze, fu costruita dal Pollaiolo e successivamente ingrandita e rimodernizzata dal Vasari, per giungere così come è attualmente. Il professor Lengdon e Sienna si precipitano a Palazzo Vecchio alla ricerca di indizi ulteriori, visitano la Sala dei Cinquecento e lo "studiolo" di Francesco I, per poi dirigersi verso la stupenda Sala delle Mappe.
La coppia è costantemente inseguita, per cui decide di prendere una nuova uscita usando i passaggi segreti fatti costruire all’interno del palazzo dai Medici, dalla Sala delle Mappe e infine al di sopra del magnifico spazio sopra il Salone dei Cinquecento, dove vi è uno stupendo soffitto a capriate e travi in legno all’interno del quale sono come incastonate magnifiche opere d’arte che, quindi, appaiono come sospese. Al contrario della polizia, i due non si dirigono verso la stanza segreta di Bianca Cappello, da dove era possibile osservare gli incontri che si tenevano nella Sala dei Consigli sottostante senza essere visti.
I nostri intrepidi eroi cercano di scappare da Palazzo Vecchio attraverso una porticina sopra Via della Ninna (se guardate in alto, vedete l’inizio del corridoio vasariano che attraversa la strada) e si precipitano in Piazza della Signoria oltrepassandola verso le stradine che, tra tutti i siti storici di Firenze, sono quelle che più ne conservano l’aspetto medievale. Qui si trovano la Casa di Dante e la chiesa dove è stata sepolta la sua musa ispiratrice, Beatrice Portinari. La casa di Dante non è certo quella in cui visse veramente, dato che a Firenze gli edifici sono nati e crollati durante i secoli scorsi. Esistono dei documenti, ad ogni modo, che provano che la sua famiglia sia stata in questa zona e così, nel 1865, per celebrare i 600 anni della nascita del poeta, Firenze ha istituito questo museo. Il nostro professore e la sua compagna raggiungono finalmente il paradiso a cui Brown allude sin dall’inizio di tutto: le porte ad est del Battistero create da Lorenzo Ghiberti, chiamate le Porte del Paradiso dallo stesso Michelangelo. Una delle parti cruciali del romanzo ha luogo proprio nel battistero, uno dei luoghi storicamente e religiosamente più importanti della città dove verrà cambiato il corso degli eventi.
Entrando da una porta laterale (Langdon entra dalle porte dorate, che vengono aperte solo in particolari occasioni religiose) potrete ammirare la magnifica struttura ottagonale con i suoi mosaici d’oro, che rappresentano i vari livelli del Paradiso e dell’Inferno, molto simili alla descrizione di Dante nella sua Divina Commedia, il quale fu battezzato proprio qui, così come tutti i cittadini di Firenze fino al secolo scorso.

 

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giovedì

Arrivo a firenze

DALLE ORE 15.00 arrivo individuale degli Ospiti presso l’Hotel Westin Excelsior Florence e sistemazione nelle camere riservate.

Un welcome snack accoglierà gli Ospiti Saras presso il Lobby Bar dell’hotel.

In serata trasferimento a piedi al Ristorante Sabatini dove sarà servita la cena.
E' un club di nobile gastronomia che ospita da quasi un secolo i fiorentini che contano, ma accoglie anche un'esigente clientela straniera che conosce il nome di "Sabatini"... Con l’inaugurazione della nuova grande stazione, si trasferì negli attuali locali di via Panzani, l’arteria che collega lo scalo di S. Maria Novella al Duomo. La radicale trasformazione dei locali, che sono quelli attuali, risale al 1955, con la copertura del giardino sul retro e il nuovo allestimento in stile classico per opera dell’architetto Stigler, che per l’occasione si servì degli arredi presi da una chiesa sconsacrata del ‘500. Infatti all’interno del locale sistemati a regola d’arte ci sono il Pulpito, tutte le panche riadattate come divanetti e le colonne portanti con le relative travi che costituivano la navata della chiesa. Per questo motivo ormai da anni è l’unico ristorante in Italia vincolato dalle belle arti. Entrare da Sabatini equivale ad attraversare un secolo di storia, dove artisti, uomini politici, nazionali e internazionali ne hanno calcato le scene.

Al termine rientro in Hotel per il pernottamento.

 

 

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Venerdì

firenze

Prima colazione buffet prevista in Hotel

ORE 08.45 incontro con le guide e partenza a piedi per la Galleria degli Uffizi dove, entrando da una porta “esclusiva” si avrà modo di percorrere il Corridoio Vasariano all’uscita del quale si trova la Grotta del Buontalenti; qui siamo all’’interno dei meravigliosi Gardini di Boboli. Una passeggiata nei giardini per raggiungere, uscendo, la piazza di Palazzo Pitti. Quindi si prosegue, lungo via Guicciardini, verso la Chiesa di Santa Felicita e Ponte Vecchio per concludere con la visita di Palazzo Vecchio: Salone dei Cinquecento e la maschera di Dante.

Proseguendo si raggiunge a piedi il Ristorante Golden View dove sarà previsto il pranzo. L’intera vetrata che affaccia sul Ponte Vecchio, il Corridoio Vasariano e la Galleria degli Uffizi offre una fotografia straordinaria su uno degli scorci più belli del mondo.

ORE 18.00 CONVENTION SARAS nella Sala degli Affreschi presso l’Hotel

Al termine trasferimento a piedi a Piazza della Repubblica per una serata in musica!
Presso lo storico e rinomato a livello internazionale Caffè Concerto Paszkowski sarà servita la cena seguita da un programma di intrattenimento musicale.
Il Caffè Concerto Paszkowski fondato nel 1846 è da sempre il “salotto buono” della città di Firenze. Già agli inizi del Novecento Paszowski si afferma come “Caffè letterario”, accogliendo intellettuali e scrittori quali D’Annunzio, Montale, Saba e Pratolini. Come tutto il centro storico, Caffè Paszkowski viene messo a dura prova dall’alluvione del ’66 senza fortunatamente riportare danni irreparabili alle due sale Déco. Il Caffè è stato dichiarato monumento nazionale nel 1991.

Al termine rientro in Hotel per il pernottamento.

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Sabato

firenze

Prima colazione buffet prevista in Hotel.

ORE 08.45 incontro con le guide e partenza a piedi per raggiungere il centro ed iniziare una passeggiata guidata da Piazza della Signoria a Piazza del Duomo toccando la Casa di Dante Alighieri, la ·Chiesa di Santa Margherita dei Cerchi, la Torre della Pagliazza. Si approfondirà la visita all’interno del Battistero di San Giovanni.

Pranzo buffet previsto presso lo storico Ristorante Gilli.
Nel 1733 la famiglia svizzera Gilli apre in via de’Calzaiuoli “La Bottega Dei Pani Dolci” ed è subito un successo. La nobiltà fiorentina apprezza le sue specialità e comincia a frequentare assiduamente la “confetteria”. All'inizio del secolo scorso si sposta in Piazza della Repubblica che diviene in quel periodo il polo dei caffè letterari. Durante il periodo del Futurismo Gilli è frequentato da intellettuali e letterati, nascono riviste e diventa anche luogo di ritrovo di artisti e pittori; dal dopoguerra luogo d’incontro esclusivo dei giovani fiorentini ma anche dei primi turisti che iniziano in questi anni a frequentare la città. Oggi mantiene ancora intatto quel fascino e quello stile che lo ha sempre contraddistinto nella sua lunghissima storia.

Pomeriggio a completa disposizione per relax, una passeggiata sul Lungarno, per sbizzarrirsi nello shopping o per approfondire individualmente la scoperta di questa meravigliosa città capolavoro d’arte.

In serata trasferimento a piedi al prestigioso Palazzo Corsini riservato in esclusiva per la serata di Gala Saras.
Situato nell’affascinante cornice dei Lungarni, nel cuore di Firenze, offre uno degli scenari più suggestivi della città. Il palazzo è un edificio di stile tardo barocco e ciò è visibile, in tutto il suo insieme, dai tetti dove si stagliano statue e vasi in terracotta, una novità per la Firenze rinascimentale. La costruzione del Palazzo è durata, senza interruzioni, per 50 anni. La decorazione del Palazzo compiuta dal 1692 al 1700, rivela in tutta la sua bellezza, uno dei momenti più felici e intensi della pittura fiorentina.

Al termine rientro in Hotel per il pernottamento.

 

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Domenica

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Prima colazione buffet e check-out in Hotel (sarà possibile depositare il bagaglio presso la reception dell’hotel prima di incontrare le guide)

ORE 08.45 incontro con le guide e trasferimento a piedi per la visita alle principali sale della Galleria degli Uffizi, uno dei più importanti musei italiani ed uno dei più prestigiosi e conosciuti al mondo!
La Galleria, situata all'ultimo piano del grande edificio costruito tra il 1560 e il 1580 su progetto di Giorgio Vasari, è uno dei musei più famosi del mondo per le sue straordinarie collezioni di pitture e sculture antiche. Le sue raccolte di dipinti del Trecento e del Rinascimento contengono alcuni capolavori assoluti dell'arte di tutti i tempi. Basta ricordare i nomi di Giotto, Simone Martini, Piero della Francesca, Beato Angelico, Filippo Lippi, Botticelli, Mantegna, Correggio, Leonardo, Raffaello, Michelangelo,Caravaggio, ma anche capolavori della pittura tedesca, olandese e fiamminga.

Rientro in hotel, ritiro del bagaglio, e trasferimento a piedi per il pranzo a base della tipica “bistecca alla fiorentina” previsto al Ristorante La Buca da Mario.

Quindi partenza individuale dei Partecipanti per il rientro alle diverse località d’origine.

 

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